mercoledì 19 giugno 2013

scritture – fenicio

I primi insediamenti fenici sulla costa del Mediterraneo risalgono al 2500 a.C., insediamenti che non si unificarono mai in uno stato unitario. I fenici devono il loro nome ai greci, dal termine omerico phoinix, cioè ”rosso porpora”, dal colore dei tessuti tipici della loro produzione.
Ai fenici viene attribuita l’invenzione dell’alfabeto, attribuzione avvalorata da ritrovamenti di iscrizioni a Byblos. L’alfabeto lineare fenicio consisteva in ventidue simboli riproducenti solamente fonemi consonantici. Non si conosce con certezza l’origine di questa scrittura: forse derivata da successive modificazioni del Cuneiforme, o più probabilmente dal demotico in uso presso gli egiziani. Esempi di scrittura lineare protofenicia si hanno in testi frammentari rinvenuti in diverse località siro-palestinesi (Bet Shemesh, Tell el-Duweir, Byblos e Tell el-Balata), risalenti alla seconda metà del II millennnio a.C. e in cui si nota una stretta parentela con le forme dell’alfabeto fenicio maturo. Databili ai secoli XII e XI sono anche alcune brevissime iscrizioni di proprietà incise su punte di frecce e lance, sempre scoperte nelle stesse zone.
Il fenicio diede origine al Greco, diffondendosi proprio nel Peloponneso tre o quattro secoli dopo le invasioni doriche. Il successo dell’alfabeto fenicio nell’area del Mediterraneo fu sicuramente dovuto alla sua semplicità e funzionalità rispetto al geroglifico egiziano e al Cuneiforme mesopotamico. Nel sud dell’Arabia fino all’Etiopia e in alcune zone del deserto del Sahara fiorirono molte tipologie di scritture probabilmente derivate dal fenicio, ma la maggior parte risulta scomparsa. Restano la scrittura etiopica e il Tifinagh, la scrittura dei Tuaregh, molto interessante per la sua conformazione spiccatamente geometrica.