sabato 15 giugno 2013

scritture – cuneiforme

La scrittura cuneiforme è la più antica scrittura di cui si abbia conoscenza. Nasce 5000 anni fa nel paese di Sumer, nella bassa Mesopotamia. Le prime tavolette sono state rinvenute presso i resti del tempio di Uruk. All’inizio, il Cuneiforme era composto da disegni che raffiguravano gli oggetti di riferimento; col tempo, siccome il supporto più usato era l’argilla che mal si prestava a tracciare tratti curvi, i pittogrammi tendono a sparire, soppiantati da segni dal caratteristico aspetto di cunei, dovuti alle tracce lasciate sull’argilla fresca da stili di canna tagliati obliquamente. Questa evoluzione rappresenta un grande avanzamento culturale, anche perché si cominciò a trascrivere senza alcun tipo di ambiguità alcune parole difficilmente rappresentabili con gli ideogrammi. Si cominciò anche a ridurre notevolmente il numero dei segni usati, procedendo verso una fonetizzazione della scrittura. Verso il XIV sec. a.C., a Ugarit gli scribi elaborarono per la loro lingua, l’ugaritico, un alfabeto cuneiforme fatto di sole consonanti. È facile supporre che si tratti però dell’applicazione di un alfabeto preesistente, forse di tipo fenicio. La scrittura cuineiforme fu così definita per la prima volta da Thomas Hyde nel 1700; descrivendo la forma delle incisioni presenti nelle iscrizioni che poté osservare, parlava di forme “pyramidales seu cuneiformes”; il termine cuneiforme deriva appunto dal latino cuneus che significa “chiodo”. Nel Cuneiforme si ritrovano tre tipi di segni: verbali o ideogrammi, fonetici e determinativi. Il Cuneiforme ebbe un successo duraturo e servì per notare moltissime lingue molto diverse tra loro, come l’Accadico, il Babilonese, l’Elamitico, l’Assiro, l’Ittita e l’antico persiano. Fra il III e il I millenio a.C. l’uso del Cuneiforme si espanse a sud fino alla Palestina e a nord fino all’Armenia per notare il Cananeo e l’Hurrita.